ma tu che ne sai dei miei giardini, dei miei segreti. dei respiri della mia pancia. e di tutti quei momenti sprecati con le cuffie e una matita in mano. senza una finestra nè un davanzale da cui guardare il mondo con gli occhi malinconici, e un cuore triste che ascolta.
ma tu che ne sai se io vivo, o conoscendo la vita non riesco altro che ad aggrapparmi a qualche momento di dovere, senza più sorridere. senz'anima. senza un briciolo di quella che la gente chiama dignità. senza tutto. con nulla.
è tutta questa confusione che mi paralizza, e un'inutile batticuore che muore ogni giorno.