ma tu che ne sai dei miei giardini, dei miei segreti. dei respiri della mia pancia. e di tutti quei momenti sprecati con le cuffie e una matita in mano. senza una finestra nè un davanzale da cui guardare il mondo con gli occhi malinconici, e un cuore triste che ascolta.
ma tu che ne sai se io vivo, o conoscendo la vita non riesco altro che ad aggrapparmi a qualche momento di dovere, senza più sorridere. senz'anima. senza un briciolo di quella che la gente chiama dignità. senza tutto. con nulla.
è tutta questa confusione che mi paralizza, e un'inutile batticuore che muore ogni giorno.
C'era una volta, il sorriso sulla mia faccia. Ma, adesso non c'è più. Non c'è più niente, neanche un po' di mascara di ieri sera. Neanche un po' di vento di mare, di quest'estate; un po' di vino di quella cena nella piazza con i monumenti bianchi, quando poi sono stata troppo male e faceva freddo. Non c'è più neanche quel vestito, perchè è inverno e la gente mette solo abiti scuri. Mette anche la faccia scura.
Non c'è il sole per sorridere,e io sono triste. Triste perchè tutto rotola sempre, come una valanga velocissima. E quando crolla, crolla tutto.
Qualche volta vorrei un posto migliore, che una casa a palafitta di legno marcio
in cui vivere.
Qualche volta vorrei pensare di non aver sbagliato.
Qualche altra volta, preferisco non pensarci e lasciare che tutto cada.
Quello che non ho mai fatto, è stato e rimanere in silenzio ad ascoltare come tutto cade. Il rumore di quando tutto,
crolla,
per sempre, rovinosamente.
Smettere di pensare a quale colonna sonora aiuterà questo momento,
e ascoltare per terra nello stesso spazio delle cose che cadono.